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Divagare






Dedicato a Natasha Kampusch

 

Qualche giorno fa ho seguìto l'intervista rilasciata in esclusiva da Natasha Kampusch all'emittente televisiva Italia 1.

Il taglio giornalistico, la conduzione e lo sviluppo del fatto di cronaca  collegato all'insieme dei fatti narrati dalla stessa protagonista mi hanno dato lo stimolo per sviluppare i pensierini di seguìto riportati :

Attorno a questa storia si distinguono differenti opinioni, anche in merito alla discussa operazione di prevalente opportunismo mediatico rimproverato a Natasha , dal quale avrebbe, od ha ricavato lauto frutto economico.

Altri commenti sviluppatisi successivamente in rete  hanno spinto il confronto, puntualizzando sulle differenze di condizione e reazione nei singoli casi di persone sequestrate.
Mi sono fermato un po' di fronte a queste considerazioni, sviluppando questa opinione :  Natasha è davvero in gamba, con buon cervello funzionante !
Vittima in primo luogo del suo persecutore e secondariamente, come se non bastasse, insinuata da pregiudizi e chiacchericci speculativi dai tratti filistei.




Ovvio, una persona che opera delle scelte si espone a varie, direi svarie, interpretazioni, siano esse di carattere " pro-causa ", oppure , critiche basate nello specifico, su paure ancestrali da esorcizzare di fronte alla caduta di certezze precostituite.
Evidentemente le capacità  introspettive della ragazza hanno provocato il proprio effetto.
Su di me  ha suscitato un valore di " testimonianza ", derivato dalla sofferta rielaborazione del passato. La forza d'animo dimostrata nell'affrontare quella brutta e lunga situazione, dovrebbero infondere coraggio ed anche fiducia nelle possibilità naturalmente intrinseche delle persone, nei riflessi indotti per ricavarne spunti nei casi d'avversità , anche in condizioni estreme.
Con la Sua testimonianza ha dato, nel senso migliore del termine, un messaggio preciso - il sentimento di odio può essere elaborato in opportunità di sopportazione non supìna, in comprensione, speranza ed attaccamento alla vita.

Probabilmente nell'angolo recondito della coscienza malata e macchiata, lo stesso persecutore intuiva questo intravedendo qualche spiraglio di riabilitazione concesso proprio dalla sua vittima.
Perciò , per cortesia, non criticate maldestramente le scelte di Natasha, non c'è nulla di scandaloso nel ricevere un compenso per il valore dimostrato ( anche se fosse stato il doppio di quello pattuito ).
Ed esprimo la contro-opinione all'opinione dei critici-criticoni, nonchè ai giovani bacchettoni, chiedendogli di illuminare ed  elargire con generosità gli altissimi valori morali e relative modalità di ottenimento di tali virtù, saremo tutti  beati e contentissimi .

Dario